di Brian Arnoldi17/03/2024, ore 18:45
Sono in molti a credere che Windows 12 arriverà nel corso del 2024: tale finestra di lancio, d’altro canto, era stata confermata in passato da alcuni dirigenti di aziende del calibro di Intel. Sfortunatamente, però, pare che gli executive siano stati male informati e che Windows 12 si farà attendere un po’ più del previsto.
A confermarlo è la stessa Microsoft, che ha spiegato che Windows 12 non uscirà nel 2024, ma al suo posto arriverà Windows 11 24H2. La nuova versione di Windows 11 dovrebbe portare con sé una pletora di funzioni legate all’IA, alcuni miglioramenti all’UI e alle app di sistema e un leggero redesign della taskbar: il suo lancio dovrebbe essere previsto per il mese di settembre, a circa un anno di distanza dalla release di Windows 11 23H2 per il pubblico generale.
Ciò, ovviamente, significa che Windows 11 24H2 sostituirà Windows 12, che sarebbe dovuto uscire a sua volta nella seconda metà di quest’anno. Con ogni probabilità, questa mossa dipende anche dal fatto che Windows 10 è ancora molto più popolare di Windows 11, per via degli elevati requisiti minimi di quest’ultimo: su queste basi, dunque, un rilascio di Windows 12 nel 2024 potrebbe essere troppo prematuro e Microsoft potrebbe “lasciare indietro” un numero molto alto di PC, che non potrebbero essere aggiornati né a Windows 11 né a Windows 12.
Dunque, possiamo aspettarci che Windows 12 arriverà nel 2025, e più precisamente nella seconda metà del prossimo anno. Nei prossimi mesi, complice anche la carica dei PC IA sul mercato, il numero di dispositivi compatibili con Windows 11 dovrebbe aumentare a dismisura, perciò il tasso di adozione dell’ultima iterazione del sistema operativo di Microsoft dovrebbe incrementare, preparando il terreno per Windows 12.
Infine, i mesi aggiuntivi potrebbero servire a Microsoft per definire il business model di Windows 12: secondo alcuni, infatti, Windows 12 sarà un sistema su abbonamento, ma tale eventualità è stata duramente criticata dai fan, che invece sembrano preferire l’approccio gratuito adottato in passato per Windows 11.